Astrazione e silenzio nel cinema d'autore. Dal linguaggio letterario al linguaggio filmico: le valenze semantiche del non-detto

Riferimento: 9788897508267

Editore: Curcio
Autore: Melizzi Giuseppe
Collana: Le Perle
In commercio dal: 13 Giugno 2012
Pagine: 127 p., Libro in brossura
EAN: 9788897508267
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Descrizione

Il silenzio - come sostiene il regista Roberto Faenza - viene valorizzato in questo libro in quanto oggetto rappresentativo del pensiero, negazione del segno linguistico che si sostituisce e interrompe la parola. Ed è così che le pause diventano un vero e proprio tracciato discorsivo, più e meglio della parola. Silenzio, pertanto, come rifiuto dell'omologazione culturale, traccia di senso, scarto tra voce e assenza di voce, filiera discorsiva, sorta di presenza tra le parole, tra le immagini e nelle immagini. Ovvero come esigenza del pensiero, dell'intelligenza, della dignità. In definitiva, della ragione. Giuseppe Melizzi ha delineato una sapiente indagine della struttura di tre film: Il silenzio del mare di Melville, Marianna Ucrìa di Faenza e II Vangelo secondo Matteo di Pasolini. Un originale studio sul linguaggio filmico che rivela e scopre le numerose e inesplorate valenze semantiche delle tre opere in esame. Prefazione di Roberto Faenza.