Controstoria e storia dell'architettura. Vol. 1-3: Concetti di una controstoria.

Riferimento: 9788832820836

Editore: Castelvecchi
Autore: Zevi Bruno
In commercio dal: 22 Novembre 2018
Pagine: 1074 p., Libro in brossura
EAN: 9788832820836
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Descrizione

Volume 1. In questo volume Bruno Zevi mette sotto la sua lente d'ingrandimento i vizi, i difetti, i caratteri e le perversioni ideologiche dell'architettura italiana. Avvalendosi di un'ampia antologia di scritti sull'urbanistica e sull'architettura di grandi autori, non solo specialisti (Croce, Argan, Giedion, Mumford, Dewey, Berenson, Bettini, Paci, Arnheim, Adorno, Eisenman, Lynch, Eco), Zevi rileva i problemi della periodizzazione, dei termini, dei criteri storiografici: strumenti indispensabili per lo studio e la comprensione delle principali opere architettoniche italiane, dalla Preistoria ai nostri giorni. Su queste basi solide la sua Controstoria compie un vertiginoso giro del mondo, per poi ricostruire la storia dell'ambiente e degli assetti territoriali paesaggistici e cittadini in Italia, dal Paleolitico alla dimensione metropolitana, e dare corpo a una straordinaria enciclopedia degli insediamenti urbani nel nostro Paese. Volume 2. Stabiliti nel primo volume i criteri metodologici sui quali impostare una controstoria, in questo libro Bruno Zevi mette in atto l'invito di Walter Benjamin a «passare a contropelo la Storia», sostenendo energicamente, dalla Preistoria ai nostri giorni, quelli che sono di volta in volta i portatori dell'innovazione spaziale ed espressiva, rivolgendo per contro i suoi strali su coloro che hanno frenato lo sviluppo della libertà in architettura, come se avesse entrambe le categorie fra le mani. Fermamente convinto, sempre con Benjamin, che «neppure i morti saranno al sicuro dal nemico, se vince», l'autore ci trasmette una visione della Storia tutt'altro che pacificata ed evolutiva: al contrario ci scaraventa nella tempesta di un processo dialettico e conflittuale sviluppato lungo i millenni, perché ciascuno di noi possa consapevolmente operare le proprie scelte imposte da un presente lacerato fra straordinarie potenzialità liberatorie e cupe pulsioni regressive. Volume 3. In questo volume Bruno Zevi passa al vaglio la Storia non dall'alto, come capacità di declinare un linguaggio architettonico prescrittivo definito a priori, ma dal basso, ovvero come coacervo di pulsioni creative molteplici che, dalla profondità delle diverse culture e dei diversi territori, esprimono le istanze spaziali e figurative più liberatorie e anticlassiche. A questi dialetti, di matrice democratica e popolare, vengono ascritte le radici più profonde di quell'architettura della modernità, che proprio nella liberazione dai dogmi e dalle regole precostituite della composizione trova il suo più autentico inveramento. In questa corrispondenza fra le testimonianze meno auliche del passato e le tendenze più radicali del presente risiedono l'originalità e la forza di un messaggio critico che non si presenta mai distaccato ed equilibrato, ma sempre esagerato e schierato.