Autonomia. Unità e pluralità nel pensiero giuridico fra Otto e Novecento

Riferimento: 9788814183676

Editore: Giuffrè
Autore: Giovanni Cazzetta
Collana: Storia del pensiero giurid. moderno.Quad.
In commercio dal: 2014
Pagine: 1156 p., Libro
EAN: 9788814183676
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Descrizione

In che modo la parola autonomia si è collocata nel divenire del linguaggio giuridico dei secoli XIX e XX? Quale ruolo ha giocato nel discorso dei giuristi? Com'è stata riscoperta, utilizzata, trasformata, levigata, dal sapere giuridico per rappresentare l'ordine, il rapporto fra le parti e il tutto, tra pluralità e unità? La tensione del discorso giuridico ad attribuire un grado elevato di precisione concettuale alla parola si misura nel XIX e XX secolo con una sorta di continua ribellione del lemma a lasciarsi ridurre entro una dimensione tecnico-giuridica univoca. A conferire polisemia a autonomia è la sua disponibilità a rinascere e ad assumere funzioni diverse, a moltiplicarsi e disperdersi: ora si piega docile entro una gerarchia, graduata e subordinata a un'unità vincolante, a un sistema di regole e confini; ora invece si sottrae a degradazioni e subordinazioni. Obiettivo del Quaderno è di seguire nel corso dell'Ottocento e del Novecento il termine autonomia come nucleo generatore di enunciati, archè di tematizzazioni e strategie discorsive, come lemma identico e diverso nei ritorni, nelle relazioni e opposizioni, nel ruolo propulsivo e costruttivo offerto alle discipline giuridiche per fissare nessi tra unità e pluralità, per vedere e progettare l'ordine.