Max Ernst

Riferimento: 9788822906229

Editore: Quodlibet
Autore: Grazioli E. (cur.), Zucchinali A. (cur.)
Collana: Riga
In commercio dal: 09 Giugno 2021
Pagine: 400 p., Libro in brossura
EAN: 9788822906229
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Descrizione

Se si pensa al Surrealismo in pittura si pensa a Max Ernst. L'arrivo della cassa con i suoi collage per la leggendaria mostra alla libreria-galleria Au Sans Pareil nel 1921 è raccontata dai testimoni come l'inizio di una nuova era: lì non era più Dadaismo, c'era del nuovo, c'era il sogno, la visionarietà. Niente di più attuale, in tempi di svolta iconica e di postcollage e postmontaggio. Abbiamo tutti negli occhi una quantità di opere di Max Ernst, eppure se ne è scritto e tradotto poco in Italia. Il presente volume cerca di colmare almeno in parte questo vuoto, ripercorrendone, attraverso testi storici, analisi di riferimento e nuovi contributi, le vicende e le invenzioni. Dopo il collage, Ernst reinventa il frottage, poi il grattage, ma insieme ridefinisce molta iconografia e crea immagini del tutto nuove. Le tecniche per lui sono lo strumento per sollecitare la visione e assistere al processo di invenzione mentre si sta svolgendo, senza programma precostituito, bensì caricando di senso le figure di mano in mano che emergono; vedere cioè il funzionamento reale del pensiero, come diceva André Breton nel Manifesto del Surrealismo. Le sue immagini sono allora insieme fantastiche, enigmatiche - come ha imparato da Giorgio de Chirico - ma anche stranamente coinvolgenti e convincenti: bambine minacciate da usignoli, elefanti celibi, uccelli antropomorfi, personaggi dalle mille forme, paesaggi visionari...